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lunedì 28 gennaio 2013

Il postino

Il postino (1994) regia di Massimo Troisi e Michael Radford, con Massimo Troisi, Philippe Noiret, Maia Grazia Cucinotta.

Il postino non era tra i film che mi ero ripromessa di guardare, quando sono partita con questa avventura. Mi si è materializzato per caso, una sera di qualche settimana fa, casualmente, visto che da tempo passo raramente le mie serate davanti alla TV.
Il film è liberamente tratto dal libro "Il postino di Neruda" di Skarmeta, ma se ne distanzia parecchio visto che il postino del libro è cileno e tutta la storia è ambientata in Cile. 
La poesia aleggia per tutto il film. Mario (Massimo Troisi) è il postino assunto per portare la posta al grande poeta (Philippe Noiret) in esilio in Italia, a Salina, essendo Mario uno dei pochi che sanno leggere e scrivere nell'isola di pescatori.
Piano, piano si instaura una tenera amicizia tra il grande poeta e l'umile postino, che giorno dopo giorno scopre il senso di nuove parole, scopre un altro mondo, allarga gli orizzonti e conquista una nuova consapevolezza di sè e riesce a conquistare l'amore di una ragazza molto bella (Maria Grazia Cucinotta), che forse senza l'aiuto e i consigli di Neruda, non si sarebbe neanche sognato di corteggiare.

Alla domanda di Mario sul significato della poesia, la risposta di Neruda, spesso citata, è:
"Quando la spieghi la poesia diventa banale. Meglio di ogni spiegazione è l'esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia a un animo predisposto a comprenderla."
Ma la poesia è delle cose e delle persone semplici. Così, quando Neruda ritorna in patria e per anni non si fa più sentire, un velo di tristezza si posa su Mario, ma la stima e il rispetto per il grande poeta non lo abbandonano mai. E così decide, poeticamente,
di registrare tutti i rumori dell'isola, dal soffiare del vento, alle onde "piccole e grandi", fino al rumore della reti da pesca "tristi" ed al battito del cuore di Pablito, il figlio che aspetta dalla moglie.


Vorrebbe mandare il nastro in Cile, perché le persone semplici non dimenticano, i grandi a volte sì, ma poi per volere del destino questo nastro resta a Salina e Neruda lo ascolterà, commosso, quando finalmente ritornerà cinque anni dopo.

Chi ha insegnato e chi ha imparato di più? La poesia è dei bambini, delle cose e delle persone semplici.


da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/film/i/il-postino-(1994)/citazione-141574?f=w:2274>

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